CV – Beniamino (Veniamïn) Khaèt, l'autore di 3 opere, di 2 operette e di molte sinfonie

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Beniamino / Veniamïn / Arnòldovitsh Khaèt (25 maggio 1896 – 5 febbraio 1975) è il membro dell’Unione dei compositori de l’URSS. All’età di cinque anni la sua famiglia si trasferisce in Russia ed abita ad Odessa. Fin da bambino, Benia è attirato dalla pittura e soprattutto dalla musica, a cui del resto egli dedicò tutta la sua vita. Dal 1913 al 1918 Beniamino segue i corsi di direzione d'orchestra e di forte piano al Conservatorio di Odessa. Dopo la rivoluzione di ottobre nel 1917, su indicazione di un anarchico ucraino, viene imprigionato; tuttavia, grazie alle pressioni di molti grandi musicisti ed attori, il comandante cosacco Makhnò è spinto a graziare e liberare il giovane Khaèt. Dal 1924 fino al 1927, durante gli anni della NEP (nuova politica economica), il compositore diventa direttore d'orchestra. Beniamino (Veniamïn) Arnòldovitch Khaèt dirige, tra l’altro, diverse band di moderna musica sinfonica che eseguono la sua musica, purtroppo, in larga parte, non conservata fino ai nostri giorni. Questi musicisti intraprendono molte tournée in tutta la Russia occidentale. In questo stesso periodo Khaèt fa la conoscenza del jazzista Utiossov e dello scrittore Katàïev. In questi anni Beniamino Khaèt compone la sua prima operetta «Amore e dollari» per il Teatro di Kazan. Questa composizione, purtroppo perduta, fu un trionfo: grazie ad essa, egli viene invitato a Mosca, città in cui risiederà per due anni e che lascerà, anche per allontanarsi dal centro del potere staliniano. Con la sua compagna, l'attrice Galina Iereméievna Khaèt-Tsvetkova, Beniamino Khaèt intuisce perfettamente la tragicità della realtà sovietica. Per evitare il rischio di un arresto, i due viaggiano molto, non trattenendosi più di due anni nella stessa città. Di conseguenza, sono i teatri in cui vengono eseguiti molti minuti della musica di B. Khaèt in vari spettacoli, tra cui vanno rappresentati le sinfonie moderne di Khaèt sui titoli «Ineluttabile», ispirata alla «Tragedia americana» di Théodore Dreiser, «All'Allarma». Anche vanno giocati la sua opera L'on joue son opéra «Baselisa la Bella», la sua operetta «Casa di gatta» e i brani musicali di Khaèt intitolati «Fiaba», «Signora invisibile» e molti altri. Dopo la morte del suo fratello, il nipote Rudolf Òssipovitch Khaèt (futuro flautista dell'orchestra moscovita di Òssipov) inizia ad abitare nella casa del compositore, come un figlio. Nel 1937 a Perm nasce una sua figlia Nina Veniamìnovna Khaèt, alla cui memoria questepaginein sette lingue sono dedicate. Nell'impossibilità di continuare i propri viaggi nell’intera URSS, a causa della presenza della piccola Nina, la famiglia sceglie di risiedere stabilmente a Tashkent, grande città dell’Uzbekistan, caratterizzata da un clima di pacifismo e tolleranza. Malgrado lo stalinismo, la musica di Khaèt continua il proprio cammino, con spettacoli come «La Vita in forza», «» di Dickens, «La bisbetica domata» di Shakespeare e «L’Amore di Grani». Nell’autunno del 1950 Khaèt viene arrestato come «nemico del popolo», condannato ai lavori forzati e deportato in un GULAG di Siberia. Tutte le proprietà della sua famiglia vengono confiscate. Nel 1954, dopo la morte di Stalin, Khaèt viene messo in libertà e riabilitato. La sua opera «Il gatto con gli stivagli» sul libretto di Dilin e Makariev, traduttori in russo di Charles Perrault, viene rappresentata ininterrottamente (una volta al mese) dal 1957 al 1997 nel Teatro Accademico ALICHER NAVOÌ di Tashkent. Negli ultimi mesi del 1957 Khaèt sostituisce il precedente libretto con uno di sua propria mano. La prima rappresentazione col nuovo testo, tuttavia, avverrà a Vilnius solo dopo il decesso dell’autore. «Il gatto con gli stivagli» di B.Khaèt fu rappresentato ancora a Novossibirsk, a Duscianbè (capitale del Tagikistan) e a Frunze (ora Bichkek in Kirghizistan). Proprio a causa dell’ammirazione che nutriva per quest’opera, alla fine degli anni '50 la grande cantante messicana Yma Sumac si reca in visita alla casa del compositore. Infine, nel 1962 egli compone un’opera tratta dalla commedia «Un curioso accidente» di Carlo Goldoni, scrivendo non solo la musica, ma anche il libretto poetico in russo (sulla base della traduzione di Milman). Tuttavia, essa non fu mai messa in scena, dal momento che la rappresentazione prevista per il 1975, nel teatro NAVOÌ di Tashkent, venne annullata all’ultimo momento, a causa della morte dell’autore. Una dettagliata biografia del compositore è ricavabile dalle pagine che gli dedica la sua figlia Nina Khaèt nella propria Autobiografia in russo.

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